Alla scoperta del fico d’India: proprietà, territorio, coltivazione e curiosità di un frutto sostenibile e benefico.
Lo chiamiamo erroneamente fico d’India, per via di Cristoforo Colombo che credette di avere scoperto le Indie. Invece dovremmo nominarlo d’America, dato che è originario del centro America.
Nome a parte il fico, l’Opuntia ficus indica, in Sicilia ai piedi del vulcano ha trovato il suo habitat naturale idoneo allo sviluppo e alla crescita, rendendo unico il paesaggio al punto di essere diventato un simbolo di questa terra.
In Sicilia le “pale” di fico d’India crescono spontaneamente sui suoli sabbiosi e pianeggianti, fornendo frutti di alta qualità e gusto intenso.
In particolare, è coltivato in aree ben distinte: nella zona centro orientale che fa capo al paese di San Cono, nel sud-ovest etneo nei territori di Belpasso, Militello, Paternò, Adrano e Biancavilla, nel Belice (zona sud-occidentale), nei comuni di Menfi, Montevago, e soprattutto Santa Margherita Belice.
Da agosto a Natale l’isola è un prolificare di questo esotico frutto che conta tre varietà diverse:
È molto popolare e apprezzata, per il suo intenso color rubino che cattura l’occhio ancora prima che il palato. La sua polpa friabile, zuccherina e succosa contiene meno semi rispetto alle altre varietà.
È la varietà più diffusa, caratterizzata da frutti che presentano una buccia gialla con screziature verdi, e una polpa morbida di un intenso color giallo-arancio, dolce e succulenta.
È la varietà più pregiata. Il colore verde chiaro della buccia viene spesso percepito come indice di scarsa maturazione, ma non lo è affatto! Non lasciatevi ingannare dal colore meno sgargiante; all’interno troverete infatti un frutto chiaro dalla polpa croccante, fresca e dal sapore dolce e delicato.
La coltivazione viene scandita dai ritmi della natura, ai cui si combinano tecniche tradizionali che migliorano notevolmente la qualità e la bontà dei frutti. Come il diradamento, tecnica che consiste nell’alleggerire le talee della pianta da alcuni dei frutti ancora piccoli e verdi che crescono tra maggio e giugno, in seguito alla prima fioritura. Questa tecnica, effettuata manualmente da personale esperto, garantisce frutti più ricchi di sostanze nutritive e più grandi.
Pur essendo una coltura che cresce e si propaga persino sulle rocce laviche più scoscese, per garantire frutti di qualità necessita di molta cura e mano d’opera. Dalle tecniche di coltivazione fino alla raccolta effettuata manualmente servono operatori esperti e ben equipaggiati.
Bisogna dunque avere dedizione, pazienza e una buona conoscenza della pianta.
Sono molteplici gli usi e le proprietà del fico d’India: molte usanze affondano le radici dell’antico popolo azteco. Già all’epoca, gli Aztechi utilizzavano le foglie del fico d’India per allevare un insetto, il Dactylopius coccus costa, che serviva per ottenere il rosso di cocciniglia.
Dal corpo dell’insetto essiccato veniva estratta la colorazione rossa, tuttora richiesta in ambito cosmetico, farmaceutico, tessile e alimentare.
Un tempo, il succo ricavato dalle foglie era utilizzato come lubrificante per agevolare gli spostamenti di grandi massi di pietra. Inoltre, associato a miele e rosso d’uovo, sembrava essere utile contro le scottature provocate dal forte sole messicano,
Tra le proprietà dei fico d’India ci sono quelle terapeutiche: il frutto sembra essere un’ottima cura naturale. Ha proprietà depurative, ed è coadiuvante nella cura dell’osteoporosi grazie alla quantità di ferro, calcio e fosforo. E’ indicato anche nelle diete dimagranti, visto che contiene ha poche calorie, molte fibre e aiutando ad avere un senso di sazietà. Reidratante e rivitalizzante, è ideale anche per chi pratica sport.
Nella medicina siciliana popolare, si consigliava per contrastare le coliche renali, il decotto di fiori essiccati del fico d’India. L’utilizzo del ficodindia è particolarmente interessante anche in cosmesi, per la produzione di creme umettanti, shampoo, saponi, lozioni astringenti e sembra stimolare la crescita dei capelli.
Il fico d’India è un prodotto dalle molteplici proprietà, ricco di vitamine A, gruppo B e C, sali minerali (ferro, potassio, magnesio, calcio e fosforo). L’alto contenuto di fibre e la presenza dei semi aiutano a favorire il transito intestinale e ad aumentare il senso di sazietà, rendendolo alleato per il mantenimento del peso-forma anche grazie alla modesta quantità di zuccheri. Inoltre è ricco di proprietà terapeutiche: in particolare quelle antinfiammatorie e antiossidanti contenute nelle betalaine e betaxantine del suo interno.
Fonte: Informacibo Articolo di Fabrizio Salce
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